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«Questa che ’l vulgo appella morte»: il martirio (e la morte) degli eroi nella "Gerusalemme liberata"
Author(s) -
Franco Tomasi
Publication year - 2021
Publication title -
aoqu
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
ISSN - 2724-3346
DOI - 10.54103/2724-3346/17267
Subject(s) - humanities , nome , art , mathematics , mathematical analysis , elliptic curve , quarter period
Il pensiero della morte quale esito possibile del destino di un eroe costituisce un momento cruciale nella definizione etica dei cavalieri della Gerusalemme liberata. È in particolare la fortitudo di marca aristotelica a guidare alcuni cavalieri cristiani che dimostrano di affrontare la morte con piena consapevolezza in nome della logica del martirio: Sofronia, Goffredo e Sveno rappresentano tre diverse manifestazioni di questa ideologia in nome della quale la morte si configura come una vittoria. Anche i cavalieri pagani, soprattutto la figura di Solimano, illustrano spesso una visione pienamente consapevole della propria morte in nome di un valore collettivo, alternando così la partecipazione allo spettacolo orroroso della guerra con momenti di introspettiva riflessione.