
“La stola e il silenzio”? “Parole” di donna in un epitaffio catanese d’età imperiale
Author(s) -
Margherita Cassia
Publication year - 2020
Publication title -
gerión
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 1698-2444
pISSN - 0213-0181
DOI - 10.5209/geri.68585
Subject(s) - humanities , art
L’analisi di un’epigrafe in lingua greca, attualmente custodita nel Magazzino del Museo Civico del Comune di Catania “Castello Ursino” (inv. nr. 233) e relativa ad una Giulia Galene, la φιλόστολος, invita a riflettere sul significato da attribuire a questo appellativo, “amica della flotta” o piuttosto “amante della stola”. Il possibile riferimento all’uso dell’indumento distintivo della matrona romana permette di inserire l’epitaffio in un momento di poco precedente all’utilizzo dei titoli onorifici femina stolata o ματρῶνα στολᾶτα, attestati in molte regioni dell’Impero romano a partire dalla fine del II secolo d.C. L’apax φιλόστολος, se non rovescia del tutto il cliché di donna silenziosa e relegata tradizionalmente attribuito alla matrona, pone comunque in evidenza la “visibilità” e il ruolo pubblico di una donna che lasciò memoria di sé sulla pietra senza aver bisogno di una “legittimazione” maschile. Giulia Galene riuscì ugualmente ad “esprimersi” e a far giungere la propria “voce” sino a noi, non rimase in silenzio, pur “amando” la sua stola.