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“Carità”, “umiltà”, “pace”: l’ideale monastico di Ildegarda di Bingen in rapporto a Bernardo di Chiaravalle
Author(s) -
Valentina Giannacco
Publication year - 2021
Publication title -
de medio aevo
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
SCImago Journal Rank - 0.102
0
ISSN - 2255-5889
DOI - 10.5209/dmae.76399
Subject(s) - humanities , philosophy
Al centro di questo articolo vi è il confronto tra due visioni di monachesimo: quella di Ildegarda di Bingen (1098-1179) e quella di Bernardo di Chiaravalle (1090-1153). Nonostante la stima e l’ammirazione per il Claravallense, la magistra mantenne una posizione originale nell’intenso dibattito sulla moltiplicazione degli ordini monastici del XII secolo. Come ha messo in luce la ricerca, Ildegarda prese le distanze dal riformismo divisivo dei cistercensi, sostituendo alle tre virtù cardine dei monaci bianchi - carità, unità-unanimità e pace - una nuova “triade” - carità, umiltà e pace. L’umiltà ha per lei un significato sia normativo-istituzionale, come caposaldo della tradizione benedettina, che carismatico e profetico: non solo il monaco, ma anche colui che nella Chiesa riveste il ruolo di profeta, si considera come “nulla” e per questo è ricolmo di “mite umiltà”.

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