
“Verde di migrazione”. L’estetica perturbante dello straniamento ne La mano che non mordi di Ornela Vorpsi
Author(s) -
Emma Bond
Publication year - 2010
Publication title -
italies
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2108-6540
pISSN - 1275-7519
DOI - 10.4000/italies.3360
Subject(s) - humanities , art
Special issue: Les mouvements migratoires entre réalité et représentationQuesto articolo analizza la rappresentazione degli effetti dell’alienazione provocati dalla migrazione ne La mano che non mordi di Ornela Vorpsi tramite il legame che essa crea tra frammentazione dell’io e l’incontro con l’estetica. L’arte, nella stessa maniera della soggettività dissociata dalla migrazione, crea un mondo fittizio, e promuove la rimozione della realtà personale – qualcosa che puo’ rivelarsi distruttivo della stabilità psicologica dell’individuo. Nella presente novella, un tale incontro con un’estetica perturbante (eco dell’episodio parallelo nel Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde) si allinea con l’esperienza del ritorno dei migranti al loro paese d’origine, e crea una schiera di personaggi segnati persino fisicamente dalla perdita della stabilità precedente della loro identità.Publisher PDFPeer reviewe