
«Et nuestro señor Dios [...] Fizo commo el buen amigo»: l’esempio XLVIII del Conde Lucanor e i suoi paralleli (una rilettura)
Author(s) -
Salvatore Luongo
Publication year - 1970
Publication title -
revista de poética medieval/revista de poética medieval
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2660-891X
pISSN - 1137-8905
DOI - 10.37536/rpm.2015.29.0.53285
Subject(s) - humanities , art
Il nucleo narrativo dell’esempio XLVIII del Conde Lucanor, dedicato al tema dell’amicizia, è il frutto di un complesso montaggio intertestuale. Esso si ricollega al primo racconto della Disciplina clericalis (De dimidio amico) e alle sue rielaborazioni (le versioni tramandate dai Castigos y documentos del rey don Sancho e dal Libro del caballero Zifar), ma vi risultano integrate anche alcune componenti diegetiche costitutive del secondo, complementare racconto offerto da Pedro Alfonso (De integro amico), funzionali alla lettura tipologica che don Juan Manuel, per bocca di Patronio, ne proporrà in sede di commento. Anche questa operazione è tuttavia il risultato di un incrocio, stavolta con un altro ramo, pure di origine orientale, della tradizione narrativa sulla fede amicale, rappresentato dall’esempio dei «tres amigos» tramandato in castigliano dal Barlaam e Josaphat, che, insieme a una serie di riprese dei tre tipi di racconto nella letteratura esemplare mediolatina, offriva un modello interpretativo in chiave allegorico-cristiana del motivo della «prova degli amici».