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Diritto di o diritto a? E si può andare a dritto?
Author(s) -
Vittorio Coletti
Publication year - 2021
Publication title -
italiano digitale
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
ISSN - 2532-9006
DOI - 10.35948/2532-9006/2021.5487
Subject(s) - humanities , political science , philosophy , physics
Su diritto e dritto sono giunte molte domande. Distinguiamo quelle su diritto sostantivo, nel significato di ‘prerogativa, legittima aspettativa di qualcosa’, che si lega al valore di diritto come ‘legge, giustizia ecc.’, da quelle su dritto (o anche diritto, senza sincope) aggettivo e avverbio nel significato di ‘diretto, lineare, senza intralci’, anche se ben si sa che i due significati sono storicamente sovrapposti e si intersecano pure con quello di ‘destra’ (la mano directam, la dritta), cioè di ‘buona, migliore dell’altra’, tanto che la celebre “diritta via” non è solo quella senza deviazioni (diritta) e quindi giusta, ma anche, volendo, quella (a) destra*.* Per la stretta parentela etimologica tra queste parole e i loro significati si veda la ricca scheda del RIF sotto regere, dirigere, guidare in linea retta.

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