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La Puntura a Occhiello Della Fistola Artero-Venosa: Pro e Contro
Author(s) -
S Galli,
A Zollo,
F Cavatorta
Publication year - 2014
Publication title -
giornale di clinica nefrologica e dialisi
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
ISSN - 2705-0076
DOI - 10.33393/gcnd.2014.851
Subject(s) - humanities , physics , art
La tecnica buttonhole (BHT), proposta sin dagli anni ‘70 in alternativa alla più comune modalità di puntura detta a sito variabile, in questi ultimi anni è stata adottata in molti Centri Dialisi in Europa e anche in Italia come preferibile modalità di incannulamento perché associata a minori complicanze. Tuttavia, la segnalazione in recenti studi di tipo osservazionale ma, soprattutto, in 2 su 3 studi randomizzati di un aumento dell’incidenza di infezioni locali e sistemiche nei pazienti sottoposti a BHT ha sollevato dubbi sulla sicurezza della tecnica. Vengono analizzate le possibili cause alla base dei risultati contraddittori che emergono da questi studi, rilevando come il trial randomizzato, dove non viene riscontrato con un follow-up di 1 anno un aumentato rischio infettivo, sia stato l’unico a utilizzare il metodo del Dr. Toma, che prevede, per la creazione del tunnel per la puntura, l’inserimento di un particolare “device” in policarbonato (PEG) e l’uso, dopo la prima puntura, dell’ago a punta smussa. Dopo aver dato alcuni suggerimenti utili a ridurre al minimo le complicanze infettive sia locali che sistemiche, richiamando soprattutto all’assoluto rispetto delle procedure, si conclude che la BHT, purché praticata in modo corretto, possa essere utilizzata al pari dell’altra tecnica e sia preferibile in determinati casi.Si auspicano ulteriori studi randomizzati da condurre, tuttavia, con l’uso del PEG, con un’adeguata selezione degli operatori e per periodi di osservazione più lunghi.

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