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Il duello nel rinascimento e il ripensamento etico sul duello di Francesco Patrizi (seconda parte)
Publication year - 2013
Publication title -
studia polensia
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2459-6256
pISSN - 1848-4905
DOI - 10.32728/studpol/2013.02.02.01
Subject(s) - humanities , philosophy , art
Partendo dalla riflessione del Patrizi su questo delicato argomento, cercheremo di dimostrare che il duello aveva tutte le carte in regola per essere trattato con le dovute precauzioni da parte del Concilio di Trento. Esso costituiva materia quanto mai delicata e controversa che era stata oggetto di discussione da oltre tre secoli e sulla quale nel cinquantennio precedente ben cinque pontefici avevano ritenuto necessario pronunciarsi in forma solenne. Al di là del tono perentorio e ultimativo, il decreto tridentino di proibizione del duello celava un’ambiguità di fondo, in quanto rappresentava un compromesso fra posizioni fortemente contrastanti, che in quell’assise conciliare si erano espresse in modo quanto mai eloquente. Se, da una parte, il concilio di Trento sanzionò definitivamente la condanna del duello inteso come giudizio divino dall’altra, non chiuse affatto il discorso sul duello inteso come legittima difesa dell’onore e affermazione di un diritto naturale. Questione che si protrasse fino alla fine dell’ancienregimè.È proprio nel Dialogo dell’honore, il Barignano che il Patrizi mostra di aver compreso la portata pratica delle sue affermazioni etiche riguardanti il duello e l’onore nella vita statale. Ecco perché vuole rispondere “non come persona che di duello scriva ... ma filosoficamente”. In tal senso un primo problema riguarda la sua interiorità o esteriorità; un secondo problema è quello della sua positività o negatività sociale; il terzo problema investe il diritto e il dovere che questi (l’onore) rappresenta per il singolo in quanto tutelato entro i limiti e con i mezzi dello Stato o in quanto trascendentegli interessi della collettività stessa. Questo suo nuovo modo di trattare questa delicata questione eserciterà un’evidente influenza, sia nel senso positivo che negativo del termine, su tutti i numerosi politici che nei due secoli a venire discuteranno dell’onore.