
LE PAROLE CHIAVE DELLA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA E LE NUOVE TENDENZE LESSICALI
Author(s) -
Snježana Bralić
Publication year - 2020
Publication title -
folia linguistica et litteraria/folia linguistica et litteraria
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
SCImago Journal Rank - 0.1
0eISSN - 2337-0955
pISSN - 1800-8542
DOI - 10.31902/fll.30.2020.9
Subject(s) - humanities , philosophy , art , physics
Tenendo presente che il progresso tecnologico ha inva so ogni ambito della nostra vita, questo intervento servirà a capire come le innovazioni tecnologiche, e il linguaggio cui danno vita, non siano più un settore o un gergo specialistici, ma un modo del vivere e del parlare contemporanei. Si tratta di una riflessione non solo linguistica in cui le parole e le espressioni nuove, formatesi come risultato del progresso e della rivoluzione tecnologica, costituiscono una ricchezza lessicale dell’italiano, tratta da quotidiani, fonti lessicografiche e siti internet. Dalla possibilità di far comunicare strumenti diversi o di racchiudere inun unico strumento funzioni finora disperse in più apparecchi, sono nati itermini che indicano l’orizzonte privilegiato della tecnologia moderna: multifunzione, compatibilità e interconnessione. Nell’italiano, che prima di adattarsi al mondo digitale ha ricavato dall’inglese la maggior parte dei termini legati alla tecnologia, rimangono ancora molte oscillazioni terminologiche. Secondo le parole di Gino Roncaglia “non si tratta semplicemente di analizzare prestiti e neologismi di un settore ‘alla moda’, madi comprendere il funzionamento e i cambiamenti della lingua nel suo incontro con un ambiente comunicativo nuovo”. Quindi si pone la domanda se la tecnologia parla, se ha cambiato la lingua o vi ha aggiunto semplicemente un lessico che abbonda di sigle e anglismi, un linguaggio nuovo che rispetta le regole della velocità e della sintesi. Molti termini strettamente tecnologici, sentiti come ostici, suscitano resistenza nei singoli parlanti, tanto che si parla di distinzione fra tecnofoni e tecnoanalfabeti, cioè tra quelli che sanno quali nomi dare alle trasformazioni quotidiane e quelli che le usano, senza riuscire a nominarle. Ci riferiamo al fenomeno della diffusione di nuove forme, di veri epropri internazionalismi che si adattano o ricalcano in vario modo, elementi lessicali di origine inglese o angloamericana come in tanti altri settori.