
Il reclamo e la mediazione tra procedimento e processo
Author(s) -
Salvatore Antonello Parente
Publication year - 2020
Publication title -
zeszyty naukowe katolickiego uniwersytetu lubelskiego/zeszyty naukowe katolickiego uniwersytetu lubelskiego jana pawła ii
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2543-9715
pISSN - 0044-4405
DOI - 10.31743/zn.2017.60.3.357-370
Subject(s) - humanities , political science , art
Il reclamo-mediazione, sintomatico dell’evoluzione del sistema normativo verso una “marginalizzazione” della fase contenziosa, è allocato nella fase che precede l’instaurazione del processo tributario. Per le controversie, ricomprese nella giurisdizione tributaria, il cui valore non ecceda i 20.000,00 euro, è richiesta, ai fini della procedibilità della domanda, la preventiva proposizione di un reclamo, che può anche contenere una proposta di mediazione, volta a dirimere l’insorgenda lite; in caso di mancato accoglimento del reclamo o della proposta di mediazione, si producono gli effetti propri del ricorso tributario. Sotto il profilo oggettivo, l’obbligo del previo esperimento del reclamo ha ad oggetto le sole controversie, rientranti nella giurisdizione tributaria. Dal punto di vista soggettivo, l’ambito di applicazione del reclamo-mediazione concerne tutte le controversie rientranti nella giurisdizione tributaria, aventi ad oggetto l’impugnazione di atti e provvedimenti emessi da qualsiasi tipologia di ente impositore. L’organo competente a conoscere della procedura appartiene alla stessa autorità che ha emanato l’atto impugnato, che vi provvede attraverso strutture diverse ed autonome da quelle che hanno curato l’istruttoria degli atti reclamabili.