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FARMACI ANTI-VEGF INTRAVITREALI E RISCHIO CARDIOVASCOLARE: UN NUOVO CAMPO DI INTERESSE PER IL DIABETOLOGO?
Author(s) -
Elio Striglia Prof.,
Massimo Porta Prof.
Publication year - 2018
Publication title -
il diabete
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 1720-8335
pISSN - 0394-901X
DOI - 10.30682/ildia1804c
Subject(s) - humanities , medicine , vegf receptors , art
Negli ultimi anni si è enormemente esteso l’utilizzo dei farmaci antagonisti del Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF) per via intravitreale nel trattamento dell’edema maculare diabetico (DME) e, più recentemente, della retinopatia diabetica proliferante (RDP). L’introduzione di questi farmaci, frutto di un importante lavoro di ricerca sull’etiopatogenesi di tali condizioni, si è rivelato efficace e superiore alla fotocoagulazione laser di cui costituisce un complemento o un’alternativa nei singoli casi. Tuttavia gli anti-VEGF presentano anche una serie di problemi di ordine economico e normativo, che non verranno trattati in questa sede in quanto di pertinenza più strettamente oculistica, sia più squisitamente medico e diabetologico. Come vedremo, infatti, esiste un potenziale aumento del rischio cardiovascolare nei pazienti cui vengono somministrati. Di conseguenza, il ruolo del diabetologo, che sembrava esaurirsi nell’effettuazione dello screening e nell’affidare i pazienti con retinopatia alle cure esperte dell’oculista, rientra in gioco quando diventa necessario somministrare un farmaco anti-VEGF. È possibile che nel prossimo futuro la collaborazione interdisciplinare preveda anche valutazioni preventive del rischio cardiovascolare dei singoli pazienti, fino a giungere a veri e propri consulti su opportunità e scelte dei farmaci. Il presente aggiornamento vuole essere una messa a punto delle attuali conoscenze sul ruolo del VEGF e dei relativi antagonisti nella terapia della retinopatia diabetica ad alto rischio.

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