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La cartella Angiolo Mazzoni al Museo MART di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto in Italia
Author(s) -
Olimpia Niglio
Publication year - 2017
Publication title -
la tadeo dearte
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2590-6453
pISSN - 2422-3158
DOI - 10.21789/24223158.1306
Subject(s) - humanities , art , philosophy
La parola «archivio» deriva dal greco ἀρχεῖον e dal latino archīvum ed indica un insieme ordinato ed inventariato di documenti, sia essi pubblici che privati, che si riferiscono ad una collezione che può avere anche valore storico. Tuttavia la parola «archivio» non solo definisce la raccolta documentaria ma con lo stesso termine si indica il luogo in cui tali documenti sono custoditi. In realtà sin dall’antichità l’uomo ha avvertito la necessità di lasciare testimonianza del suo passaggio e lo ha fatto mediante azioni diversificate. Tra queste certamente la rappresentazione del linguaggio, prima con l’incisione e poi con la nascita della scrittura (già intorno al 3400 a. C. in Mesopotamia con i Sumeri), ha costituito uno strumento fondamentale affinché l’uomo potesse descrivere e pertanto trasmettere al futuro la propria storia. É stata questa una prima importante formazione di archiviazione delle informazioni.Ovviamente il concetto si è evoluto tanto che in Italia già dal 78 a.C. a Roma si trovava il Tabularium ossia il luogo in cui erano custodite le tavole delle leggi relative allo Stato Romano. Così il concetto di archivio sin dall’epoca romana e per tutto il periodo medievale ha rappresentato nient’altro che il «luogo nel quale gli atti pubblici sono custoditi affinché acquisiscano fede pubblica» , ossia un valore legale.

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