
Fabbisogni proteici in suini Cinta Senese da 30 a 60 kg: risultati preliminari
Author(s) -
Francesco Sirtori,
R. Bozzi,
Alessandro Crovetti,
Chiara Aquilani,
G. Campodoni,
Carolina Pugliese
Publication year - 2018
Publication title -
archivos de zootecnia
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
SCImago Journal Rank - 0.232
H-Index - 15
eISSN - 1885-4494
pISSN - 0004-0592
DOI - 10.21071/az.v67isupplement.3586
Subject(s) - humanities , microbiology and biotechnology , art , biology
La conoscenza del fabbisogno proteico dei suini durante la prima fase di vita è fondamentale sia per ottenere elevati tassi di crescita sia per evitare sprechi di azoto. Le razze autoctone possiedono specifici requisiti in questo senso e la letteratura è scarsa anche una razza come la Cinta Senese. Pertanto, l’effetto di diversi livelli di proteina grezza (CP) in maiali di Cinta Senese, tra 30 e 60 kg, è stata valutata nell’ambito del progetto TREASURE*. Dodici suini maschi sono stati allevati singolarmente al chiuso, alimentati con quattro diete isoenergetiche con diversi livelli di CP (18, 16, 14 e 12%) equamente distribuite tra gli animali. Gli animali, con un peso vivo medio iniziale di 27 kg, sono stati alimentati ad libitum e macellati dopo 2 mesi di prova. Alla macellazione la mezzena sinistra della carcassa è stata sezionata in sei tagli: testa, collo, lombo, spalla, prosciutto e costole. Ogni taglio è stato sezionato nei tessuti principali. Per quanto riguarda le prestazioni in vita è stato notato un tasso di crescita leggermente superiore al diminuire del livello della proteina (ADG di 0,781, 0,774, 0,755 e 0.729 kg / d, rispettivamente per 12, 14, 16 e 18% di CP), anche se solo i due livelli estremi di CP (12 vs 18%) hanno comportato differenze statistiche (P = 0,05). Le percentuali dei tagli commerciali e dei tessuti principali sono risultate simili tra le diete. La dieta con il 12% di CP può essere il compromesso ottimale per la crescita delle Cinta Cenese da 30 a 60 kg di peso vivo.