
Gestione clinica della malaria nel paziente HIV positivo.
Author(s) -
Francesca Iannuzzi et al.
Publication year - 2021
Publication title -
journal of hiv and ageing
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2499-5819
pISSN - 2499-3638
DOI - 10.19198/jha31525
Subject(s) - humanities , medicine , human immunodeficiency virus (hiv) , severe malaria , malaria , plasmodium falciparum , virology , art , immunology
Vi è un’estesa sovrapposizione geografica tra malaria e infezione da HIV nell’Africa Sub-Sahariana e, in minor misura, nel Sud-Est Asiatico. In Europa e Nord America i casi di malaria nei pazienti HIV positivi sono limitati ai viaggiatori in aree malariche senza idonea profilassi. La co-infezione malaria-HIV (CMH) comporta un aumento della viremia e una riduzione del numero dei linfociti CD4+, l’incremento della parassitemia e della frequenza di gametocitemia persistente, più frequenti complicanze da malaria grave e mortalità più elevata. La CMH in gravidanza aumenta il rischio di complicanze perinatali (parto pre-termine, aumentata mortalità neonatale, anemia grave). Nella scelta del trattamento antimalarico è necessario tenere in considerazione le numerose interazioni farmacologiche con la terapia antiretrovirale. In generale gli inibitori delle proteasi e gli NNRTI sono i farmaci con il maggior numero di interazioni farmacologiche con le terapie di combinazione a base di derivati dell’artemisinina. L’allungamento del tratto QT è l’evento avverso più frequente e che richiede un monitoraggio ECG più attento nei pazienti in trattamento antiretrovirale. Il paziente con infezione da HIV necessita pertanto un attento monitoraggio degli effetti collaterali in corso di terapia e rivalutazione nelle settimane successive per assicurarsi l’efficacia del trattamento antimalarico.