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CONOSCERE E CARTOGRAFARE L’IRAN, SPIE E CARTE DI IERI E DI OGGI. PIETRO DELLA VALLE E I VIAGGIATORI EUROPEI NELLA PERSIA DEL PRIMO ‘600 ALLA LUCE DEL PRESENTE
Author(s) -
Raffaele Mauriello
Publication year - 2020
Publication title -
isimu
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2659-9090
pISSN - 1575-3492
DOI - 10.15366/isimu2020.23.007
Subject(s) - humanities , art , cartography , geography
Una delle caratteristiche della prima età moderna è lo sviluppo della cartografia. Fra il 1450 e il 1650 le carte passarono da rappresentare il mondo in modo medievale, in termini di orbis terrae, a una divisione del globo terrestre in segmenti formati da reticolati e coordinate.
Questo cambio fu dovuto in particolare ai numerosi viaggi di esplorazione o avventura e di natura diplomatica intrapresi in quegli anni dagli europei. Anche l’Italia vanta nomi importanti di viaggiatori che contribuirono a questo sviluppo. Nel caso dell’Iran, che all’epoca gli europei chiamavano Persia, il “nostro uomo” è Pietro della Valle (1586-1652). Lui c’era, e con lui lo sguardo e gli interessi dell’Italia, rappresentata all’epoca dallo Stato della Chiesa e dalla Repubblica di Venezia.
Ma della Valle non era solo. Con lui c’erano anche l’inglese Sir Robert Sherley, il tedesco Heinrich von Poser und Groß Naedlitz e lo spagnolo don García de Silva y Figueroa. Essi, ed altri che li seguirono, cercarono di informarsi ed influire sugli affari dell’Iran e della più ampia geopolitica del Vicino Oriente, contribuendo al contempo attraverso i loro resoconti di viaggio ed altri scritti a cartografare il paese.
Mutatis mutandis e in alcuni casi letteralmente sulle tracce dei loro predecessori, oggi come ieri i viaggiatori europei continuano ad interessarsi del paese, e del suo rapporto con l’Europa.