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Tra oblio e rimozione ideologica. La biografia di Francesco Saverio Nitti e l’identità italiana nel primo dopoguerra
Author(s) -
Francesca Canale Cama
Publication year - 2020
Publication title -
sémata
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2255-5978
pISSN - 1137-9669
DOI - 10.15304/s.32.6552
Subject(s) - humanities , governo , art
Nel movimentato quadriennio che in Italia seguì la fine della prima guerra mondiale, l’uscita dalla guerra e la gestione dei problemi ad essa connessi, la crisi sociale divampante quasi contemporaneamente al ritorno della pace sono generalmente messi in relazione con il “ritorno al liberalismo” incarnato dalla figura e dal governo di Francesco Saverio Nitti tra il 1919 ed il 1920. Instancabile artefice di un progetto di pace europea di ampio respiro egli raggiunse il suo massimo ascendente politico internazionale proprio mentre l’umore delle piazze e delle pance del Paese virava senza freno verso quel “sacro egoismo” sempre più incarnato dall’ esperienza dell’occupazione di Fiume e dal mito della “vittoria mutilata”. Il fallimento del suo governo nel giugno del 1920 è spesso indicato come autentica incarnazione della fine del liberalismo italiano e esempio di quella debolezza istituzionale che favorì non poco l’ascesa del fascismo.

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