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Il Cibo Nella Letteratura di Primo Levi e nel Cinema di Roberto Benigni
Author(s) -
Maria Franca Zuccarello
Publication year - 2010
Publication title -
revista de italianística
Language(s) - Italian
Resource type - Journals
eISSN - 2238-8281
pISSN - 1413-2079
DOI - 10.11606/issn.2238-8281.v0i19-20p176-194
Subject(s) - humanities , art
La cucina italiana è il risultato di tradizioni, molte delle quali risalgono a tempi molto antichi ed ai molti popoli stranieri che hanno dominatole regioni italiane, apportandovi cultura ed innumerevoli ricette chene fanno, nelle sue diversità, il prodotto Made in Italy, conosciuto in tutto il mondo. Molti autori hanno parlato del cibo in momenti di azione dei personaggi, attorno ad imbandite tavole di gente ricca e potente, o del campo, senza risorse per fare delle buone ricette. Però non parleremo qui dei piaceri del buon cibo italiano, ma della necessità del cibo come alimento che dà la forza per continuare a vivere. Ed allora, così come Primo Levi in Se questo è un uomo, ci domandiamo: è uomo chi mangia un cibo senza sapore, senza colore, senza odore e quindi senza piacere, che gli serve solo per sopravvivere? E vedremo anche la maniera giocherellona ed allegra, cheall’inizio del film La vita è bella Benigni usa per parlare del cibo, mentre nella seconda parte, quando la sua vita non è più un gioco - malgrado lui la conduca come tale affinché il figlio non capisca dove sono stati portati, fadi tutto affinché non manchi al piccolo Giosuè.

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