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Luigi Moretti (Roma 1906 Capraia 1973) fu uno dei protagonisti indiscussi della storia dell’architettura in Italia durante il XX secolo. Questo saggio tenta di indagare un suo progetto mai realizzato risalente al 1936, la Casa del Balilla di Messina, mettendo a punto un metodo basato essenzialmente sul ridisegno critico, a partire dalla esaustiva documentazione grafico-progettuale dell’epoca, ritrovata presso l’Archivio Centrale dello Stato. Un processo esegetico che, nel tentativo di delineare quelle connessioni spaziali, architettoniche e urbane mai nate, rivela l’attenzione mostrata da Moretti alle peculiarità del luogo e all’uomo in quanto fruitore, che viene assunto come centro del progetto degli spazi connessi in successione. L’applicazione combinata degli strumenti della scienza della rappresentazione (che non vuole sostituirsi alla critica storiografica) ha come esito finale una serie di restituzioni grafiche derivate dal modello digitale dell’edificio, imprescindibili per le valutazioni prima descritte e dalla cui icasticità dipenderà il risultato – tutt’altro che trascurabile – dell’ingenerarsi di nuovi ulteriori contributi critici sul tema.

Rappresentare le connessioni mai nate: il progetto di Luigi Moretti per la Casa del Balilla di Messina